Molto spesso si sente parlare di menopausa precoce, ma cosa significa veramente? Normalmente l’età media in cui una donna entra in questa fase della vita si aggira attorno ai 48-52 anni; si parla invece di menopausa precoce quando questo passaggio avviene prima dei 40 anni di età. In questo articolo parleremo di come riconoscere i primi sintomi della menopausa precoce e come affrontare i disturbi che questa patologia comporta.
Questo precoce passaggio delle donne ad una fase successiva della propria vita non è semplicemente un disturbo, bensì è da considerare come una vera e propria patologia del metabolismo femminile che non deve essere assolutamente trascurata.
Circa un terzo dei casi di menopausa precoce spontanea è di natura familiare, occorre quindi prestare attenzione all’età in cui tale patologia si è presentata in tutte le donne della famiglia. La menopausa precoce, oltre a comportare pesanti implicazioni psicologiche, implica ricadute che compromettono severamente numerosi organi.
I sintomi iniziali di questa patologia sono molto vaghi e difficilmente identificabili. Normalmente tutto ha inizio con irregolarità nel ciclo mestruale, quando questo salta un intero mese, poi a mano a mano inizia ad accorciarsi tanto che le mestruazioni compaiono ogni 20 giorni e sono di natura abbondante.
Alcune volte vi sono dei sintomi più velati, come ad esempio disturbi del sonno, aumento di peso, pelle secca e perdita dei capelli. Tra gli altri sintomi della menopausa precoce compare anche il calo della libido e, con essa, aumenta anche la difficoltà all’eccitazione.
In genere, tutti i problemi comportati dall’inizio del periodo che precede la menopausa sono accompagnati da carenza di estrogeni caratterizzata da problemi di tipo neurovegetativi e quindi:
Si definisce menopausa indotta la cessazione della mestruazione che segue o alla rimozione chirurgica di entrambe le ovaie o la soppressione iatrogena della funzione ovarica (chemioterapia o radiazioni). Ad esempio nella menopausa indotta da terapie oncologiche, il brusco calo della produzione degli estrogeni può innescare una sintomatologia postmenopausale severa e accentuare notevolmente i disturbi di chi in menopausa lo era già.
Le donne affette da tumori ormonosensibili sono ulteriormente penalizzate dalle terapie che devo seguire per i 5 anni successivi all’intervento chirurgico e/o alla chemio e radioterapia. Nel percorso di recupero psico-fisico dopo le terapie oncologiche, infatti, la figura del ginecologo è ritenuta fondamentale per aiutare le donne a contrastare i disturbi legati alla menopausa indotta.
Nel caso di menopausa precoce risulta essenziale seguire un corretto stile di vita, ossia avere un’alimentazione sana ed eseguire attività fisica con costanza. In questo caso l’alimentazione consigliata prevede una dieta leggermente ipocalorica, questo col fine di evitare l’aumento ponderale che generalmente si accompagna alla patologia.
La dieta deve essere opportunamente bilanciata nei nutrienti fondamentali, cioè: 50% di carboidrati, 25% di lipidi e 25% di proteine. Per quanto riguarda l’attività fisica, questa dovrebbe essere leggera, meglio se di tipo aerobico, ma costante, comprendendo esercizi di mobilità articolare e allungamento muscolare; questo per contrastare i processi artrosici che si accompagnano alla menopausa anticipata, i quali consistono nella degenerazione articolare.
Qualora non si disponga di tempo a sufficienza per eseguire un costante allenamento, è sufficiente una buona passeggiata giornaliera a passo svelto, all’incirca della durata di un’ora, seguita da opportuni esercizi di stretching.
La terapia per la menopausa anticipata è molto complessa e deve essere accompagnata da un continuo controllo sanitario; i rimedi naturali devono essere utilizzati solo su consiglio di un esperto e in modo consapevole delle possibili controindicazioni.
Innanzitutto è consigliato aumentare l’assunzione di calcio e vitamina D nella propria dieta, ad esempio tramite latticini e verdura, questo con lo scopo di prevenire i rischi dell’osteoporosi. Come abbiamo già detto, è importante eseguire esercizio fisico in modo costante; questo non solo consente di smaltire lo stress, ma anche di contrastare le tipiche vampate di calore attraverso lo stimolo della naturale termoregolazione; in questo caso, come tipo di esercizio fisico, è caldamente consigliato lo yoga.
Inoltre si può fare ricorso a rimedi calmanti, quali la malva o la camomilla, per combattere l’insonnia, e all’aloe vera in gel, la quale è un’ottima soluzione momentanea per contrastare l’aumento del senso di calore, dovuto alle vampate, grazie al suo potere estremamente rinfrescante. Qualora lo si preferisca, ci si può anche rivolgere a medici che praticano l’omeopatia, per combattere vampate, irritabilità e disturbi del sonno. Una tra le cure più efficaci risulta essere l’agopuntura, infatti, se associata all’assunzione di sostanze naturali, stimola le naturali funzioni fisiologiche.