In questo articolo vedremo come comportarsi con un malato di Alzheimer, così da aiutarlo a mantenere un tenore di vita qualitativamente alto.
Quando ci si prende cura di un malato di Alzheimer, è molto importante ricordarsi di:
È importante che la persona affetta dal morbo di Alzheimer svolga delle attività, sia che si tratti di attività ricreative o di semplici compiti domestici. L’importanza è dovuta al fatto che l’inattività, oltre che generare noia, comporta un deterioramento delle condizioni fisiche.
Le attività per malati di Alzheimer, siano esse fisiche o ricreative, hanno un effetto benefico sul malato in quanto stimolano le sue capacità mentali, lo aiutano a rimanere indipendente e contribuiscono al consumo delle energie in eccesso facilitando quindi il sonno notturno.
Un esempio potrebbe essere quello di coinvolgere il malato di Alzheimer nello svolgimento dei lavori domestici; ciò gli darebbe uno scopo e un senso di utilità. Anche se il lavoro non è strettamente necessario o andrà rifatto in seguito, tale attività può contribuire ad accrescere la sua autostima, specialmente se lo si elogia per il lavoro svolto.
Alcune tra le attività suggerite per le persone affette dal morbo sono: fare passeggiate all’aria aperta, ascoltare la musica, guardare alla televisione vecchi film già visti o riprese di avvenimenti importanti della famiglia, dipingere o guardare i vecchi album fotografici.
Al deterioramento delle funzioni cognitive si accompagnano quasi sempre alterazione della personalità e del comportamento. Tra questi i più comuni sono irritabilità o vera e propria aggressività. Quest’ultima si può manifestare sia sotto forma verbale, come insulti o linguaggi scurrili, sia sotto forma fisica; può capitare infatti che il malato, in uno stato di collera, inizi a scaraventare oggetti e ad urlare.
Questi scatti d’ira sono molto difficili da accettare, possono farci sentire feriti e amareggiati, come se il nostro legame con la persona malata si fosse spezzato, ma bisogna comprendere che a volte, per il malato, la rabbia può essere l’unico modo per esprimere qualcosa. Come comportarsi con un malato di Alzheimer in questi casi? Quando la persona ha questi scatti d’ira bisogna restare calmi e non considerarli come diretti contro di noi, anzi occorrerebbe proprio capire quale sia stato il motivo scatenante così da evitarne il verificarsi in futuro.
Le persone affette da Alzheimer perdono progressivamente la capacità di capire la lingua scritta e parlata. Inoltre, spesso faticano a trovare le parole giuste, si confondono, e questi problemi non fanno che rendere più difficile la loro comunicazione. Qualora non si riesca ad intrattenere un discorso col malato è importante cercare una strada alternativa che porti allo stesso risultato; una di queste possibilità è il linguaggio del corpo.
Parlando abbiamo tutti una buona mimica e gestualità che sono espressive esattamente come il nostro linguaggio verbale, pertanto, se il malato non è in grado di comprendere il significato di una parola o di una frase, può comprendere un gesto che esprime esattamente lo stesso concetto.
È anche opportuno tenere conto che nel nostro linguaggio quotidiano tutti quanti abbiamo delle abitudini sbagliate, come quella di parlare di fretta o di sfumare la parte finale di una frase o interrompere l’interlocutore. Il modo migliore, quindi, per trattare un malato di Alzheimer consiste nell’utilizzare un linguaggio semplice, elementare e tranquillo, così da facilitargli la comprensione.
L’alimentazione è assai importante per una persona che soffre di Alzheimer, in quanto gli permette di conservare uno stato di salute ottimale nonostante la malattia, la quale spesso induce a malnutrizione. Infatti, le possibili alterazioni del gusto e dell’olfatto, o del centro che regola fame e sazietà, possono compromettere la capacità di alimentarsi in modo corretto ed equilibrato.
È consigliato seguire una dieta equilibrata che contenga le giuste quantità di carboidrati, grassi e proteine, ed è fondamentale assumere la corretta quantità di liquidi. Per quanto riguarda il menù quotidiano, è consigliabile variarlo, ovviamente tenendo conto dei gusti e delle preferenze del malato, ma rispettando la frequenza giornaliera e settimanale degli alimenti fondamentali.
Un altro consiglio è quello di rendere piacevole il momento del pasto rispettando le abitudini d’orario della persona e concedendole tutto il tempo necessario per consumare il pasto.